Domenica. Verso il futuro

Nonostante tutta questa mia sincera propaganda radicale, Alice non desistette (non facevo che rafforzare la sua devozione, alla romantica idealista), anzi si mise in testa che avrebbe cominciato la carriera politica come sindaco di Bocca di Strada, obiettivo finale segretariato generale delle Nazioni unite, com’è naturale per chi nella vita vuole fare la Bonino. Innamorato com’ero non potei che capitolare e dispormi mio malgrado a dirigerle la campagna, quanto meno per averci voce in capitolo e cercare di contenere i danni. E per dirla tutta mi faceva comodo per posticipare il matrimonio: sarebbe stato elettoralmente inopportuno fare di una candidata sindaca proprietà sentimentale esclusiva di un singolo, per di più antipatico come me. Avremmo avuto piuttosto il problema di come abbruttire Alice per non alienarle le elettrici più brutte di lei, cioè quasi tutte. Posto che l’obiettivo è l’unificazione di Mareno di Piave e Santa Lucia di Piave in un comune di Piave con meno poltrone e più attenzione per Bocca di Strada, è evidente che bisogna prendere il potere in ambo le municipalità, cominciando da Santa Lucia di Piave dove si vota oggi in questa bella domenica di primavera del 2017, ma torniamo all’epoca per procedere in ordine cronologico.

Avremmo dunque dovuto dare vita a un movimento politico, certamente, il (“bocca strada risorgimentale” il nome completo), e tra i simpatizzanti co-optare i potenziali candidati per una lista elettorale, ma per quello c’era un sacco di tempo. Prima bisognava trasferire la residenza a Pordenone per portare due voti in più alle comunali del 2016. Molto più di due voti, militanza: volevo che Alice si facesse le ossa in una campagna elettorale di riscaldamento prima della sua l’anno successivo. Assoldai pertanto Rhoda Pellizzi affinché si candidasse sindaco di Porno Eden, come mi piace anagrammare il capoluogo della destra Tagliamento, con me a dirigere la campagna e Alice portavoce.

A 13 anni di distanza dai tempi del caso Unabomber, Pellizzi era oggi disoccupata in pensione e in sedia a rotelle su Facebook venti ore su 24. Era anche un mio dovere morale di assistenza anziani, quale suo ex compagno tanti anni prima, di portarla in centro a prendere un po’ d’aria dietro a un tavolino di raccolta firme. Datosi che la feci solo per training e non me ne poteva fregar di meno dell’esito, quella di Pordenone 2016 fu la campagna elettorale più rilassante che abbia mai fatto, sia pure con doveroso impegno per Alice, ma senza eccessivo coinvolgimento emotivo e senza stress, il che mi diede modo di sfruttare al meglio l’ansia crescente degli altri candidati e i loro errori conseguenti, col risultato stupefacente che Pellizzi arrivò seconda e al ballottaggio due settimane dopo perse soltanto di misura. Meno male, sennò avrebbero dato tutti la colpa a me, della Pellizzi sindaco di Pordenone.

Ri-trasferitici in Bocca di Strada dopo che Alice conseguì il diploma di maturità, anche politica, a Pordenone, lei tornò a casa sul territorio di Santa Lucia di Piave ma io trenta metri più in là dentro a quello di Mareno di Piave per avere già un piede anche lì. Era venuta l’ora di fare il , ovviamente col denaro di Aurora.

- Buonasera Tesoro, ho bisogno di 50mila euri per fare sindaca tua figlia

- Col piffero. Dovrei vendere carri funebri Rolls Royce per fare profitti del genere. Non hanno ancora portato indietro il mio bel divano?

- Ventimila

- Ok, ma io cosa ci guadagno? Appalti pubblici?

- No, troppo banale. Costringeremo i privati. Metteremo nel regolamento comunale delle tumulazioni che i funerali possono essere svolti solo con veicoli dotati di particolare omologazione rispondente a caratteristiche tecniche riscontrabili solo sui veicoli di tua produzione

- Cioè tutte le pompe funebri della zona dovranno comprare da me per poter lavorare qui. Geniale. Però a voi di scuola radicale non vi facevo così mafiosi

- Alcuni di noi hanno deviato, alcuni di noi siamo deviati

- E col divano come la mettiamo?

- È inagibile. I test di laboratorio evidenziano stress dei materiali, stanchezza strutturale. Potrebbe essere pericoloso

- Ma come no, adesso è un tappeto volante Tupolev, ma per piacere! E vabbè, rassegnamoci, forse un giorno si saprà che fine ha fatto il mio bel divano. Ti faccio un assegno, hai detto cinquemila?

- Ventimila grazie

Li avrei spesi quasi tutti in stampa - libri e volantini - e in mailing. Roba da secolo scorso, mi si dirà, invece funziona ancora egregiamente se fatto come si deve. Tanto per il resto non ci sono altre spese, contando su un’agguerrita militanza da formarsi in un bacino impensato da tutti gli altri concorrenti: quelli che ancora non votano. Offriremo lo strumento della politica ai minori per renderli partecipi di un voto altrimenti riservato ai loro fratelli maggiori, una mossa destinata a concretizzatasi in un piccolo plotone di ragazzine 16-17enni scalmanate a distribuire volantini e fare propaganda in ogni modo per la loro beniamina quasi-coetanea Alice, con un notevole impatto di simpatia su chi invece può votare, grazie a un entusiasmo ineguagliabile e alle armi di persuasione di cui abbiamo cercato di dotarle con lo staff. Lo staff è costituito da Stella, Penny e Orietta che adescano elettori nei locali pubblici e fanno anche il telemarketing: abbiamo quasi 1.400 utenze da chiamare e voglio che siano chiamate tutte più di una volta nei sei mesi prima del voto.

Come già sappiamo dal primo paragrafo di questa Guida, la divisione della città in due municipalità rivali ne rappresenta il principale elemento caratteristico e pertanto centrale nel dibattito politico nelle e tra le due comunità costituenti. Ciò si concretizza nel modo più evidente in occasione delle rispettive elezioni comunali, che sono sfasate in anni diversi e vedono elette classi dirigenti dalla scarsa capacità di progettualità del futuro, e forse anche scarse prestazioni sessuali (ma io questo non lo so), e quindi inadeguate all’integrazione verso la direzione più ovvia e storicamente inevitabile: la fusione di Mareno di Piave e Santa Lucia di Piave nel comune di Piave, 20mila abitanti, mantenendo i servizi per i cittadini negli attuali municipi ma con meno assessori (ecco perché non si fa, oltre a banale campanilismo di ormai pochi). Negli anni l’inadeguatezza degli amministratori locali, sommata alla sensazione dei cittadini boccadistrani di essere trascurati nei servizi e nelle opere pubbliche, aveva condotto all’esasperazione della popolazione e alla nascita, com’era perfettamente prevedibile da queste parti, di movimenti autonomisti per l’indipendenza di Bocca di Strada e anche l’uscita di Bocca di Strada dall’Euro nel caso l’Italia fosse uscita dall’Euro ma il Veneto avesse voluto restarci dentro.

Cominciarono a diffondersi semi-clandestinamente volantini con farneticanti proclami e manifesti di editti come quello riprodotto di seguito, e già a quell’epoca anche Aurora Tonòn de’ Granzottòn, a maggior ragione in quanto imprenditrice tartassata da burocrazia e tasse, aveva sostenuto e finanziato l’onda di risentimento popolare, senza escludere che un giorno avrebbe anche potuto cavalcarla come una tigre in una spettacolare discesa in campo nella politica locale. Ora aveva l’opportunità di farlo per tramite della sua bambina Alice.


1 maggio 2015. a bordo della ruspa Rakovski in navigazione a Bocca di Strada

EDITTO NUMERO 1 - BOCCA DI STRADA DI PIAVE. È costituita la municipalità di Bocca di Strada di Piave (di seguito detta per brevità Bocca di Strada), costituita dall'unione delle contigue località in precedenza amministrate dai comuni di Mareno di Piave a Est e di Santa Lucia di Piave a Ovest, compresi i territori autonomi di Ramera e Sarano, e il porto libero di Santa Maria di Piave. Il confine con Mareno coincide con l’autostrada A27, quello con Santa Lucia sarà stabilito definitivamente dalle parti con l’arbitraggio vincolante dell’Onu. Sono compresi sotto il diretto controllo del Governo di Bocca di Strada i borghi di Bolda, Campagnola, Cittadella e quanti altri borghi vorranno unirsi adeguando i loro usi e costumi ai presenti editti.

EDITTO NUMERO 2 – COSTITUZIONE E CITTADINANZA. La municipalità di Bocca di Strada adotta come proprie leggi costituenti i trattati dell'Unione Europea, la Carta delle Nazioni Unite, le Convenzioni di Ginevra, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e la Guida Turistica a Bocca di Strada in Sette Giorni. Nella sua azione libera e indipendente il Governo di Bocca di Strada è vincolato a rispettare questi documenti fondamentali di diritto internazionale. Tutti gli abitanti dei territori di cui all'Editto numero 1, indipendentemente dalla loro loro specie animale né qualunque altra forma di discriminazione, potranno fregiarsi della cittadinanza di Bocca di Strada e quindi del titolo di boccadistrani o boccadistratti.

EDITTO NUMERO 3 - MOTTO, INNO, BANDIERA, STEMMA, ORDINAMENTO GIURIDICO E SEDE MUNICIPALE. La municipalità di Bocca di Strada si fregia di essere l’unica al mondo senza alcun tipo di questi inutili orpelli. Il Consiglio municipale si riunisce, aperto alla partecipazione attiva di tutti i cittadini boccadistratti, ogni lunedì al bar d'Oro (via Distrettuale), martedì al bar Collando (via Distrettuale), mercoledì al bar Karikaffé (via Distrettuale), e giovedì al bar Mozart (via Distrettuale). Il Consiglio municipale è chiuso nei fine settimana per i concomitanti lavori di questo Governo municipale, lavori che si svolgono a caso in via Distrettuale.

EDITTO NUMERO 4 – RASAERBA, PROSTITUZIONE E CIRCOLAZIONE STRADALE. Con effetto immediato la circolazione stradale di tutti i veicoli è spostata a sinistra su tutto il territorio comunale. Fanno eccezione i trasporti pubblici che potranno continuare a tenere la destra come corsia preferenziale. Il PP (Permesso di Prostituzione), ha solo fini statistici ed è accordato automaticamente d'ufficio a chiunque lo richieda per qualunque sua ragione. L'uso di rasaerba, mototoseghe, decespugliatori e consimili diavolerie alimentate da motori a combustione interna di idrocarburi, in aree pubbliche e private, è punito con l’amputazione di un arto inferiore e uno superiore, entrambi a scelta del trasgressore.

EDITTO NUMERO 5 (transitorio) – GOVERNO PROVVISORIO. Fino a regolari elezioni, da tenersi entro e non oltre il 2029, il Governo della municipalità di Bocca di Strada è esercitato dal Comandante dei Vigili urbani del Parco.

Firmato: Gatto Muccapezzato


Quel salame del Gatto Muccapezzato era davvero convinto di essere lo sceriffo dei giardini pubblici, lui e il suo vice-sceriffo Gatto Mascherato. Però c’è del buono cui ispirarsi negli editti del Gatto Muccapezzato, alcuni punti centrali del suo pensiero anarcoide che si irradia a stella in un modello sociale post-coinvolgente che supera molti dei nostri attuali tabù, ad un livello subliminale sub-culturale, qualunque cosa voglia dire. Ciò che invece manca in questo manifesto è lo slancio programmatico, la proiezione delle pulsioni umane vitali verso il nuovo e il bello, in poche parole qualcosa di immaginifico che potesse affascinare gli elettori. La Metropolitana di Bocca di Strada.

Se la qualità della vita si misura anche (e non poco) dai trasporti pubblici, la provincia di Treviso si colloca tra il terzo e il quarto mondo. Unificate le aziende pre-esistenti sul territorio provinciale, la nuova Mobilità di Marca del mitico presidente Muraro esordì con le nuove macchinette che non leggevano i nuovi biglietti magnetici che tanto comunque venivano distribuiti alla cazzo di cane come sempre. L’operazione più intelligente è stata però la ri-numerazione delle linee, cosicché la linea urbana uno di Conegliano è diventata 41, la due 42, la tre 43… Ma questi sono gli stessi numeri delle linee extraurbane!, per cui dopo due anni, diconsi 2 anni di confusione, si sono svegliati e hanno ribattezzato le extraurbane 141, 142, 143… il ri-ri-numerare quelle urbane lasciando com’erano almeno quelle extraurbane, evidentemente non gli è passato per la testa appena svegli.

Per incrementare il casino, la linea urbana 6 di Conegliano, adesso 46, è prevalentemente extraurbana, interessando il centro di Santa Lucia di Piave e le di questa località Bolda, Bocca di Strada e Sarano in quest’ordine, prima di raggiungere ospedali e stazione. È una linea circolare (13.5 km in 38 minuti = velocità media 21 km/h e senza quasi dover effettuare fermate a raccattare nessuno) che passa sei volte al dì sotto il municipio di Santa Lucia di Piave. La prima alle ore 8.18, cioè otto minuti dopo una corriera della stessa azienda che porta a Conegliano 18 minuti prima, quindi in tempo per arrivare a Treviso e Mestre mezz’ora prima; poi alle 9.18, 10.18, 12.18, il vuoto fino alle 15.18, ultimo giretto alle 16.18 e tutti a nanna, la domenica letargo. C’è poco da meravigliarsi che questi autobus siano sempre vuoti tranne l’autista: il servizio è stato minuziosamente concepito per essere disprezzato dall’utenza, e favorire così l’abuso dell’uteromobile privata.

Altrettanto fenomenale è la politica tariffaria di Mobilità di Marca. Per venire incontro alle esigenze dei passeggeri, nell’integrare i servizi la validità del biglietto extraurbano è prolungata sulla rete urbana di Conegliano, per cui basta un singolo biglietto per andare da Bocca di Strada a Monticella o a Parè o a Bagnolo cambiando in centro a Conegliano. Che bello! Però al ritorno col piffero: in due anni non sono ancora riusciti a venire a capo di come minchia portarti indietro con lo stesso sistema, per cui uno si attacca al tram. Un’altra cosa molto simpatica per i residenti di Santa Lucia è che con il servizio extraurbano pagano il 60% in più di noi a Bocca di Strada, e questo perché qui siamo cento metri dentro al limite tariffario dei 5 km, mentre Santa Lucia è 400 metri fuori. Ci vuole una bella intelligenza a concepire sistemi del genere per la promozione del trasporto pubblico e il benessere psichico dei viaggiatori.

Ecco dunque perché occorreva procedere di slancio con un piano operativo – e non una mera proposta demagogica – per la realizzazione di una ferrovia metropolitana da Mareno di Piave a Bocca di Strada a Santa Lucia di Piave per innestarsi nello stabilimento Electrolux sulla linea ferroviaria esistente invertendo la marcia in direzione di Vittorio Veneto attraverso Conegliano. È evidente che a tale scopo la Metropolitana di Bocca di Strada dovrà avere lo stesso scartamento universale di 1.435 millimetri, ma non sarà necessario scavare troppo il territorio: sarà costruita in gran parte in sopraelevata, con costi assai più contenuti rispetto al fare metropolitane nelle città dove servirebbero veramente a qualcosa. Il costo del solo progetto è stimato in circa 265 milioni, a spese di Aurora naturalmente.

- Buonasera Tesoro, ho bisogno di 265 milioni per fare il metrò a Bocca di Strada

- Hai detto niente, torno adesso dal conto del parrucchiere! Notizie del mio bel divano?

- Il metrò serve per fare sindaca tua figlia, ergo occorrono i schei per il metrò

- Ma non ti ho già fatto un assegno di centomila euri?! E non cambiare sempre discorso quando ti chiedo del mio bel divano

- ’Parte il fatto che erano ventimila, tu ci guadagni molto di più col metrò

- Uhm, sentiamo un po’…

- Mettiamo nel regolamento dei trasporti pubblici una clausola per cui la produzione dei convogli deve corrispondere anche a un criterio di valorizzazione sindacale dei lavoratori del territorio ai fini occupazionali, dove per territorio si intende il terreno su cui sorge la tua officina, ergo i vagoni si potranno comprare solo da te

- Micidiale. Certo però che voi radicali fate sempre più schifo, una volta non ragionavate così!

- Prima o poi anche noi avremmo dovuto adeguarci, non siamo mica fatti di titanio

- Vabbè, ma dì la verità: sul mio bel divano ci devo mettere una croce sopra, eh?

- Se mi dai i schei, ti prometto che coi divani più belli del mondo ci foderiamo i vagoni del metrò al posto dei seggiolini di plastica, a spese del contribuente con un rialzo del prezzo, tanto avremo il monopolio. Martini con oliva succulenta?

- Volentieri. Ti va una battaglia di cazzi?

- No, grazie, ho appena finito di trombare tua figlia e sono stanco morto, è un demonio. Deve aver preso dal padre, o dalla madre, fai tu. A te come va con Orietta?

- Alla grande, mi piace perché non è circoncisa, tanto per cambiare un po'

- A me è ben per quello che non piace, comunque salutaglielo da parte mia

Naturalmente non si può incardinare una campagna elettorale solo sul tema dei trasporti, ma era importante averne al centro un potente propulsore per mobilitare le coscienze popolari verso il Sol dell’Avvenire. È qui sorge il problema: nelle campagne elettorali non si corre da soli, ma ci sono gli avversari che pure loro purtroppo fanno campagna elettorale, gli stronzi, e nel nostro caso si tratta dell’inossidabile Partito socialista democratico italiano – Psdi, proprio quello col sole nascente -, ininterrottamente al potere a Santa Lucia di Piave dal dopoguerra ad oggi per 69 anni col totale monopolio di sindaci, giunte, consigli e impiegati comunali compresi i giardinieri del parco Bolda. Una cosa mai riuscita, né potrà mai più riuscire, neanche alla Democrazia cristiana. Non si pensi che lo storico partito di Giuseppe Saragat, Luigi Preti, Pietro Longo e Giovanni Negri, non si pensi che esista ancora da qualche altra parte nel mondo. Estinto ovunque, anche a Mareno di Piave, ma non a Santa Lucia, dove s’è attaccato come l’edera repubblicana (quelli esistono ancora, a Roma sono rimasti in due: il segretario e un singolo giornalista che ogni giorno scrive tutto da solo La voce repubblicana).

Dobbiamo pertanto prepararci ad affrontare avversari temibili, ancorché quasi centenari come età media. Dobbiamo capire che oltre a conquistare voti in forza delle nostre idee, è altrettanto importante farli mancare agli avversari, ed esiste un solo modo sicuro al 100% per evitare che lo zoccolo duro dei loro elettori si rechi alle urne: eliminarli fisicamente. Questo è un punto sul quale non transigo, e se proprio di realpolitik si deve parlare, diciamo senza ipocrisie che è un cinismo politico lungimirante, destinato a ripopolare coi profughi gli appartamenti rimasti vuoti a Bocca di Strada in conseguenza alla dipartita degli elettori social-democratici, e così dare un’iniezione di vitalità alla demografia locale, con un bel repulisti degli zombi dai giardini pubblici (rimarranno i pipistrelli ad evocarceli), sostituiti con bambini di tutti i colori che saranno cittadini migliori per maggiore voglia di emergere rispetto ai coetanei bianchi obesi nel retro del SUV.

Da tutto questo se ne trae la lezione di quanto sia importante capire come il processo di elaborazione politica debba sempre interagire con gli aspetti organizzativi di una campagna, che per la loro efficacia devono essere doverosamente gestiti con metodo leninista (ovvero fare come dico io), e quindi per tutta la seconda metà del 2016 consistettero nel fare la pelle a Barbòn, Citròn e numerosi altri ottuagenari social-democratici tranne la signora Bastòn, unica sopravvissuta ma comunque impossibilitata a esprimere il voto a causa di uno dei suoi periodici incidenti di rigidità lignea. Al suo posto abbiamo fatto fuori sua figlia, signora Bastòn in Ombrellòn.

Insomma sono molto soddisfatto di come sia andata la campagna elettorale, anche se fino all’ultimo i sondaggi davano un combattuto testa a testa: ovvio che siamo in vantaggio a Bocca di Strada, dove abbiamo fatto strage in tutti i sensi, ma nell’arretrato capoluogo Santa Lucia gli ultimi social-democratici conservano la loro roccaforte e tutto dipende dalla loro capacità di penetrazione nella contesa Sarano, dove gli indigeni odiano gli occupanti santalucesi ma sono anche diffidenti nei confronti di noi boccadistrani. Qualcosa però mi dice che gli uomini del Psdi abbiano perso capacità di penetrazione rispetto agli anni ’60, rimugino sul balcone finalmente riposandomi dalle fatiche elettorali, e osservo la quieta bellezza del parco senza rasaerba. Al di là delle terribili atrocità che periodicamente lo sconvolgono, naturalmente il parco Bolda è anche e soprattutto luogo simbolo di fatti importanti in ogni età delle esistenze di molti cittadini boccadistrani di tutte le estrazioni e generazioni: dall’infanzia coi giochi e l’amicizia con gli altri bambini all’adolescenza coi primi amori nelle sere d’estate, dall’età adulta sperimentandovi droghe legali e illegali fino al tramonto in sedia a rotelle trainata dal cane.

E il tramonto si spense su Bocca di Strada, dopo la cena al fresco sul balcone, per lasciarci accoccolare su un divano sbrodolato a seguire le prime proiezioni elettorali su TeleBarbòn.